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SI TORNA IN SCENA

11/05/2024

 

L’11 maggio, alle ore 21.00, con ingresso libero a offerta, torna dopo la lunga pausa post covid, il consueto appuntamento con lo spettacolo di fine anno di Anffas Casale che mancava dal 2019. Abbiamo intervistato Paolo Faroni che fin dall’inizio ne è l’autore e regista, nonché attore in scena.

Paolo, puoi fare un breve riassunto delle puntate precedenti?

Il primo spettacolo che ho fatto è stato nel 2014 ed era una fiaba scritta da me, sulla falsa riga delle fiabe classiche. In seguito, fino al 2019, mi sono concentrato sulla rilettura dei classici, affrontando Moliere, Shakespeare, Scarpetta, Cechov e persino Beckett. Poi c’è stato, come sappiamo il covid che ha prima bloccato il teatro e nel caso dell’Anffas, ha rallentato la ripresa delle attività con i collaboratori esterni.

Quest’anno lo spettacolo sarà una rilettura di un classico o altro?

L’anno prima del covid è venuta a mancare Giovanna Scagliotti, la direttrice e fondatrice dell’Anffas qui a Casale. Già in origine l’idea era di fare qualcosa che fosse dedicato a lei. Adesso, seppure in ritardo, ho pensato che fosse giusto, anche perché è grazie a lei se sono sul palco coi ragazzi dal 2014. Quindi lo spettacolo parlerà di una giornata tipo della colonia estiva dell’Anffas.

Perché la colonia?

Perché la colonia è dove la Scagliotti radunava le persone disabili quando ancora non c’era l’Anffas. In colonia andavano molte delle persone che ora vivono nelle comunità, per non parlare dei dipendenti: molti erano i volontari che andavano alle prime colonie. È una sorta di Big Bang da dove è nato tutto. Infatti, lei ci teneva a farla sempre la colonia. L’ho vista lottare tutti gli anni pur di farla, quando capitava che fosse difficile per via della situazione economica.

Il titolo?

TANTO NON SO CADERE.

Curioso e poetico: è tuo?

Oh, no! È una frase di una delle ragazze dell’Anffas! La sentii proprio in una colonia... fu la risposta a una mia domanda ma non voglio dire troppo…

Chi vuoi ringraziare per lo spettacolo?

Beh, a parte l’Anffas con i suoi meravigliosi interpreti, i suoi dipendenti e le famiglie sempre presenti, ringraziamo il Comune che ha dato il patrocinio e  Fondazione CRAL e Fondazione CRT che ne hanno reso possibile la realizzazione.

 

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