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Colonia

17/02/2020

 

Nominate la colonia e noi verremo catapultati in un viaggio nel tempo di una qualche estate dei nostri 20 anni, come se fosse oggi, adesso. Al netto di facili nostalgie, si tratta dei nostri anni più belli, impreziositi da quegli appuntamenti estivi che cominciamo ad attendere esattamente dal giorno dopo la fine di ogni colonia.
Perché è una Rivoluzione, la colonia. Sovvertimento dell’ordine costituito. Carnevale. Festa dei Folli. Volontariato Laico. Impegno Civile che ci lega a filo doppio, dà senso e valore alle nostre vite di giovani cazzari di una mediocre città di provincia.
Si fa l’ultima quindicina di agosto e quella malinconia di fine stagione, con affondi di autunno tra giornate ancora afose, a noi proprio non ci riguarda. Veramente niente ci riguarda, se non la pura felicità di essere là dove vogliamo essere, insieme, in una “speciale vacanza”, un tempo sospeso che farà di noi gli adulti che siamo, un’occasione unica di sperimentare la forza e il mistero del legame che ci unisce tutti, inservienti, assistiti, assistenti in un’alchimia che, ancora non lo sappiamo, mai più si replicherà nella vita.
Nelle edizioni anni 80/90, prima dell’apertura dei centri diurni, la colonia muove poco più di un centinaio di persone tra assistiti, assistenti, inservienti, personale di cucina e di lavanderia, in partenza con scorte pantagrueliche di cibo per sfamare giovani disposti a sbranare di tutto a qualunque ora. Diventeremo molti di più. Un microcosmo, un’Armata Brancaleone che funziona in un caos che non è solo apparente. Esperienza singolare, forse unica. Noi diventiamo amici, lei è una Donna Coraggiosa, ci affida non senza trepidazione la vita dei Suoi Ragazzi e sempre ci difenderà dalle critiche che le piovono addosso da altri genitori. Siamo i suoi Assistenti Terribili, e lo sappiamo.
Funziona così, che i Vecchi sono maestri dei Giovani, e Futur* Assistenti crescono in un “vivaio” prezioso per l’economia della colonia, costituito da Giovanissim* Inservienti. Loro ci coccolano di cibo e intanto ci guardano lavorare, imparano, si avvicinano a un compito a cui non sono ancora ammessi, ma poi in spiaggia tutti insieme a giocare. Il rapporto assistenti/assistiti è in media 1 a 3 poiché alla fine degli anni 80 Essi sono brillanti e interattivi. In quegli anni l’accampamento è allestito dentro a scuole fatiscenti, lunghe file di brande in aule diventate dormitori, docce promiscue ricavate nelle turche. Di giorno super efficienti ma la notte no. Da mezzanotte, messi a dormire i ragazzi, la cucina è tutta nostra e senza fare prigionieri diamo fondo alle scorte di Nutella, diretti dolcemente verso l’alba. Con il passare degli anni la Signora scoverà edifici predisposti ad accogliere un gruppo in continua espansione come quello.
Passiamo ore e ore a chiacchierare e discutere e litigare e spettegolare, a parlare con i Vecchi di politica, a intonare tutti i canzonieri accompagnati alla chitarra dal “Corrano”, sempre e ovunque insieme ai ragazzi, in un sincronizzato avvicendare di spiaggia, bagni, tuffi, rigorose soste al bar prima e dopo i pasti, gite (alle 16 spaccate, l’indimenticabile “facciamo due gruppi” apre le iscrizioni per la gita pomeridiana). Tutta la prima settimana trascorre nell’allestimento della Grande Festa di metà colonia. I più si dedicano alla pennica pomeridiana dei giusti. In palestra un manipolo di instancabili a corto di ore di un sonno che non recupereranno mai più, si affanna allegramente nella preparazione di costumi, scenografie, cartelloni, copioni, canzoni. Intanto la serata, il sabato di mezzo, si avvicina tra prove in spiaggia e in gita, scenate isteriche, riparazioni dell’ultima ora, e finalmente comincia la festa con i ragazzi, ed è tutta per loro.
A noi restano risate, lacrime, abbracci e la gioia perfetta di essere lì.
E poi… Tutti ricordiamo l’anno dei bambini: la Colonia della Svolta. Le forze previste fino a quel momento non bastano più, l’allegra e spensierata baraonda di giornate e serate e nottate, si interrompe bruscamente.
La Signora al terzo giorno prima svenne poi tuonò e lasciò tutti senza fiato, minacciando di tornare subito a casa.
continua….

 

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